Chi sono

Wedding Planner per passione
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Alessandra Zucca

Wedding Planner

Ciao, sono Alessandra, e sono una Wedding Planner.

Come mi sono avvicinata al mondo del Wedding? Nel mio caso è stato il mio lavoro – che reputo il più bello al mondo – a trovare me. La professione di wedding planner in qualche modo l’ho praticata fin da bambina, senza poi nemmeno accorgermene.

La scintilla che ha acceso in me la passione fine ad intraprendere questa carriera proviene dalle mie radici o meglio da Anna e Stefano: i miei nonni materni. Umili e semplici l’unico vero bene prezioso in loro possesso fu il loro amore che definisco bianco ed eterno. Anna e Stefano non una semplice coppia, una sola entità. Grazie a loro ad oggi sono più di dieci anni che organizzo matrimoni con orgoglio.
Le domeniche, i mesi estivi, le ricorrenze io le ho passate tutte con loro.

Nonna faceva la maestra, solare e semplice pur essendo una donna attenta ai minimi dettagli e amante del bello. Nel tempo libero ha ricamato con minuzia tovaglie, tovaglioli e foulard. Mi ricordo che ogni domenica andavo a pranzo da lei e la tavola era combinata in maniera diversa. Cambiavano i colori, i centro tavola, i tessuti, le stoffe e i materiali di piatti, posate, bicchieri e brocche… Da lei ho appresso l’arte del decoro e dell’allestimento in ogni sua forma. Da lei ho imparato che le persone non vanno trattate poi così diversamente da come si allestisce un ambiente: con precisione, dedizione e amore. Anna quando mi chiedeva di aiutarla ad apparecchiare la tavola o quando mi rivelava i segreti per fare un buon ricamo in realtà mi stava insegnando la pazienza.

Di Nonno Stefano ho impressa l’immagine del bravo fabbro dalle mani pieni di graffi e calli. Lo descrivo come autoritario, fiscale e creativo. Un grande lavoratore da ho cui appreso il rigore, la precisione e il saper rispettare una tabella di marcia che è fondamentale nell’organizzazione di un matrimonio. Per nonno era un classico svegliarmi presto le mattine estive quando dormivo a casa loro. “La mattina ha l’oro in bocca!’’ mi diceva con tono solenne.

A 20 anni è normale essere confusi o almeno ho sempre sentito dire così. Mi iscrivo all’Università di Scienze della Comunicazione di Perugia, ma durante il primo anno di studi mi accorgo che non è la mia strada così decido di fare una scommessa con me stessa: lascio la mia famiglia, il mio bel paese e mi trasferisco a per Melbourne 2 anni dove studio “Business English’’. L’Australia mi regala la possibilità non solo di apprendere una lingua fondamentale in ogni ambito lavorativo ma soprattutto il tempo per riflettere su cosa voglio veramente fare della mia vita.

Passano i mesi in Australia e mio nonno Stefano viene inaspettatamente a mancare. Torno in Italia. La prima persona che incontro è nonna, aspetto di trovarla affranta e invece è serena, mi abbraccia forte e capisco che lei e Stefano erano, sono e saranno per sempre una cosa sola, l’esistere di nonna è quindi la prova indiscutibile che anche lui c’è ancora.

Mio nonno mi lascia una collana dorata con un ciondolo ovale, accompagnato da un biglietto con su scritto: “Scegli un lavoro che ami, e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua“. Apro il ciondolo e scopro che all’interno c’è la foto che ritrae lui e nonna il giorno del loro matrimonio.
Non ho più nessun dubbio, adesso so cosa fare.

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